Vibroliposcultura: cosa è?
La vibroliposcultura è una tecnica innovativa per l’asportazione del grasso. Riprende i principi della liposuzione ma allo stesso tempo ne supera i limiti. L’impatto è radicalmente diverso in quanto:
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Riduce le ecchimosi, i gonfiori e il dolore.
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Non causa cicatrici.
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Permette di aspirare anche il grasso superficiale e, di conseguenza, effettuare il rimodellamento della parte interessata.
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Prevede un decorso operatorio più rapido e comodo.
In buona sostanza, la vibroliposcultura consente di ottenere un aspetto molto più naturale, simile a quello ottenuto mediante la perdita naturale del grasso.
La tecnologia e le metodiche cui la vibroliposcultura fa riferimento sono abbastanza recenti. Anche la strumentazione è diversa da quella impiegata nella normale liposuzione. Infatti, si utilizzano delle cannule molto più sottili, che consentono incisioni minime. Le cannule innescano una vibrazione, la quale scioglie le molecole di grasso, che vengono successivamente ispirate e smaltite.
La vibroliposcultura sta già sostituendo la liposuzione tradizionale come intervento per l’asportazione del grasso. D’altronde, non è solo più efficace ma anche più sicura.
Costo vibroliposcultura: prezzi medi |
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Da |
A |
Vibroliposcultura braccia |
1.500,00 € |
3.000,00 € |
Vibroliposcultura addome o seno |
2.000,00 € |
4.000,00 € |
Vibroliposcultura fianchi, glutei, gambe |
3.000,00 € |
6.000,00 € |
N.B.: I prezzi indicati per una vibroliposcultura sono frutto di stime e, pertanto, sono da ritenersi puramente orientativi. Per conoscere i prezzi effettivi, consigliamo di richiedere preventivi agli specialisti in liposuzione che puoi trovare su Clinic365.
Vibroliposcultura: quando è indicata?
Gli scopi della vibroliposcultura sono gli stessi della liposuzione tradizionale. Di conseguenza, sono identiche anche le motivazioni per cui viene eseguita. A tal proposito, va chiarito un aspetto: tanto la vibroliposcultura quanto la liposuzione non vanno intese come dei surrogati della dieta dimagrante e dell’esercizio fisico. Non sono finalizzate al dimagrimento.
Il loro scopo è eliminare quei depositi di grasso che si dimostrano refrattari proprio a queste attività. E’ dunque una specie di ultima spiaggia, di soluzione certamente invasiva, ma anche risolutiva.
Nella stragrande maggioranza dei casi, questi depositi “resistenti” sono situati nelle mammelle e nell’addome per l’uomo; nei fianchi, nelle gambe e nelle ginocchia per le donne. Per inciso, questi depositi non causano problematiche solo a livello estetico, ma anche funzionale: rendono difficili i movimenti, possono causare sfregamenti e danni alla cute.
Nondimeno, la vibroliposcultura e la liposuzione vengono impiegate per asportare grossi lipomi, ovvero tumori benigni formati essenzialmente da grasso.
Vibroliposcultura: come avviene?
L’intervento è sensibilmente più breve rispetto alla liposuzione ma può durare anche tre ore. In genere, non si scende mai sotto l’ora e mezza. L’anestesia è locale, accompagnata da blanda sedazione nel caso in cui la zona sia particolarmente problematica dal punto di vista psicologico (es. in prossimità del pube).
In genere è previsto un breve ricovero, se non addirittura il day hospital, nei casi meno gravi. Il ritorno al sociale è comunque previsto entro quattro giorni, fermo restando che il paziente è caldamente invitato a non compiere gesti impegnativi.
Per quanto le incisioni siano piccole, si risolvono nel giro di due settimane. Importante è poi proteggere la pelle dai raggi solari, che potrebbero compromettere il percorso di rimarginazione delle ferite. L’esposizione al sole è infatti possibile solo dopo un mese dall’intervento.
Dal punto di vista meramente tecnico, la vibroliposcultura è un intervento “abbastanza” semplice. Si tratta infatti di realizzare delle incisioni di 1-2 cm, e di procedere con l’applicazione di cannule sottilissime, le quali sciolgono il grasso mediante vibrazione e poi lo aspirano.
L’operazione è molto precisa, a differenza della liposuzione, sicché in concomitanza dell’aspirazione è possibile effettuare una vera e propria opera di rimodellamento.
Rischi e complicanze di una vibroliposcultura
La vibroliposcultura è molto meno invasiva della liposuzione è anche più sicura. Tuttavia, può presentare le medesime complicanze. La differenza, tutt’altro che trascurabile, è che queste emergono con una probabilità e un livello di gravità inferiore. Sicché il rischio di ecchimosi di una certa importanza è diminuita del 40%, e lo stesso si può dire della comparsa del dolore in sede operatoria.
Inoltre, il paziente è esposto ai tipici rischi di tutte le operazioni, dunque a una certa difficoltà nella rimarginazione dei tagli e alle infezioni. Niente che non possa essere “serenamente” affrontato per mezzo di medicazioni frequenti e qualche ciclo di antibiotici.
Vibroliposcultura: quanto costa?
Il costo della vibroliposcultura è assimilabile a quello della liposuzione. Dunque, dipende essenzialmente dalle esigenze della clinica e dal distretto anatomico oggetto dell’operazione. Ovviamente, se è molto “grande”, i costi aumentano. Ad ogni modo, si parla di qualche migliaia di euro.
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Vibroliposcultura braccia: da 1.500,00 € a 3.000,00 €.
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Vibroliposcultura addome o seno: da 2.000,00 € a 4.000,00 €.
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Vibroliposcultura fianchi, glutei, gambe: da 3.000,00 € a 6.000,00 €.
Vibroliposcultura: come risparmiare?
Come avete visto, i prezzi sono molto variabili. Questa è una buona notizia, in quanto rivela la possibilità di risparmiare senza compromettere la qualità. Ovviamente, lo scopo è ottenere un servizio di qualità (anche perché ne va della propria salute e del proprio aspetto) e a un prezzo congruo, se possibile basso. Come fare? L’idea è utilizzare in contemporanea l’arma dei consulti e del preventivo.
Contattate più cliniche, e in ognuno di esse sostenete un consulto e chiedete un preventivo. Confrontate le esperienze e le ipotesi di prezzo e infine scegliete.
Un consiglio: non cedete alla tentazione del turismo medico. E’ vero, in qualche clinica dell’Europa orientale o dei Balcani l’intervento potrà costare anche meno, ma non è affatto detto che le loro competenze siano paragonabili a quelle delle cliniche italiane. Senza contare, poi, i costi di vitto e alloggio. Insomma, il gioco non vale la candela.