Mentoplastica riduttiva: in cosa consiste?

La mentoplastica riduttiva è un intervento di chirurgia estetica che viene effettuato quando si possiede un mento sproporzionato rispetto ai parametri del volto: in questo caso l’immagine complessiva del viso potrebbe apparire poco gradevole e generare un disagio psicologico. Infatti, la disarmonia del volto ha effetti sulla percezione che una persona ha di sè: di conseguenza riequilibrare la proporzione dei vari elementi del volto consente di acquisire una nuova sicurezza e di sentirsi meglio all’interno del proprio corpo.

La mentoplastica riduttiva consente, quindi, di armonizzare il profilo del proprio volto mettendo in atto una riduzione ossea a livello del mento.

Mentoplastica riduttiva: quando farla?

Effettuare un intervento di mentoplastica riduttiva è consigliato quando una persona presenta un viso asimmetrico oppure è affetto da prognatismo, cioè da un mento troppo pronunciato a causa di una sporgenza ossea.

Spesso questa operazione di chirurgia estetica viene realizzata all’interno di un completo programma di profiloplastica: di conseguenza spesso lo si associa anche a un intervento di rinoplastica.

Questa soluzione consente di ottenere migliori risultati dal punto di vista complessivo e di avere un profilo più regolare, equilibrando i vari elementi del viso. Inoltre in molti casi si decide di abbinare alla mentoplastica riduttiva una mini liposuzione oppure un lifting del collo. Si tratta di un accorgimento grazie al quale si riesce a ridefinire maggiormente i tratti del volto perché si snellisce il collo e quindi si esalta la configurazione della testa.

Qualunque siano le circostanze che possono rendere consigliabile sottoporsi a questo tipo di intervento, è necessario tenere a mente che il soggetto deve avere almeno 18-20 anni in quanto è bene attendere il termine della crescita ossea.

Mentoplastica riduttiva: quali le tecniche?

Sia nel caso in cui il paziente presenta un mento eccessivamente grande o sporgente che nei soggetti affetti da prognatismo esistono due tecniche diverse per poter svolgere questo intervento. Una modalità consiste nella riduzione diretta del mento e prevede che il chirurgo effettui un'incisione intraorale oppure pratichi un taglio sotto il mento.

A questo punto si utilizza una fresa per eliminare il materiale osseo in eccesso, così da rifinire il profilo. Quindi si sutura l'incisione e la si protegge con garze sterili. A seconda del grado di prognatismo o di sporgenza del mento la durata della procedura di riduzione è variabile: in genere, comunque, l'intervento chirurgico in sè dura 20 minuti in media. A questi bisogna aggiungere il tempo per la sedazione endovenosa o per le iniezioni di anestetico e per la sutura. Nei casi di mento particolarmente sporgente la durata della mentoplastica riduttiva può arrivare a 4 ore.

Invece la tecnica di riduzione scorrevole si caratterizza per una procedura simile a quella per una mentoplastica additiva. L'intervento prevede un taglio intraorale, cioè un’incisione nella parte più bassa della gengiva inferiore (l'area all'interno della bocca che corrisponde al mento). A questo punto è possibile spostare all'indietro il segmento osseo così da rendere più armonico il profilo.

Se il mento sporge in maniera moderata, è possibile applicare appositi filler per renderlo meno pronunciato e non rimuovere la punta. In questo caso si può semplicemente scolpire il materiale osseo per far assumere al mento una forma naturale e più armonica. Terminato l'intervento si applicano i punti di sutura e uno speciale bendaggio. Questa tecnica è utilizzata soprattutto sui pazienti che hanno un grado di progmatismo moderato e quindi l'intervento può avere una durata ridotta rispetto alla riduzione diretta.

Qualunque sia la soluzione prescelta in genere l'incisione avviene nella zona intraorale in quanto permette di nascondere la medicazione e le cicatrici. Infatti, nel caso in cui si pratichi l’incisione sotto il mento, rimane una cicatrice anche se lineare, sottile e poco visibile grazie alla sua particolare posizione.

In genere il paziente viene dimesso dopo 4 ore dall'intervento in quanto nella maggior parte dei casi l'operazione è fatta in anestesia locale, ma per una mentoplastica riduttiva più complessa si potrà comunque scegliere per un'anestesia generale.

Bisogna sottoporsi a due medicazioni post operatorie nelle due settimane successive. I risultati di una mentoplastica riduttiva non sono immediatamente visibili in quanto l'area si presenterà gonfia e arrossata: occorrono 4 mesi perché la riduzione del mento sia completa.

Il ritorno al sociale avviene dopo 7 giorni, quando si eliminano i punti, e per lo svolgimento delle attività fisiche intense si devono attendere 2 settimane. Infine bisogna aspettare il permesso del chirurgo prima di esporsi nuovamente al sole: in media si lasciano trascorrere 20 giorni.

Rischi e complicanze di una mentoplastica riduttiva

La maggior parte dei pazienti presenta tempi di recupero di 1-2 settimane: generalmente questo lasso di tempo permette di tornare alleproprie normali attività, salvo eventuali complicazioni. In alcuni casi è possibile che i soggetti avvertano un leggero fastidio al mento e alla bocca, abbinato spesso a gonfiori persistenti e lividi.

In certe situazioni, soprattutto per gli interventi più incisivi oppure se il paziente ha una soglia del dolore molto bassa, si possono avere sensazioni di fastidio o disagio. Quindi è necessario alleviare il dolore attraverso l’assunzione di farmaci che vengono prescritti, in base alle istruzioni del chirurgo e al monitoraggio del decorso post operatorio, dal proprio medico.

Come accade per ogni tipo di intervento chirurgico, la mentoplastica riduttiva può provocare l'insorgere di alcune complicazioni. A seconda dello stato di salute del paziente e delle sue caratteristiche fisiche è possibile che alcuni soggetti siano maggiormente a rischio di complicanze, come gravi reazioni allergiche all’anestesia.

In altri casi si possono riscontrare intorpedimento temporaneo e perdita di sensibilità della zona del mento e della bocca, lividi e sanguinamenti. Inoltre, gli effetti indesiderati possono variare da un individuo a un altro: alcuni pazienti sono maggiormente a rischio per la formazione di coaguli di sangue, mentre altri possono sviluppare infezioni se non seguono correttamente le prescrizioni mediche per la convalescenza.

In linea generale si può dire che la tecnica della riduzione scorrevole è quella che presenta i rischi minori, perché meno invasiva e caratterizzata da incisioni intraorali.

Mentoplastica riduttiva: quanto costa?

La mentoplastica riduttiva è un'operazione di chirurgia estetica dai costi variabili a seconda della tecnica usata, della prominenza del mento e degli eventuali interventi abbinati. Il costo minimo per una mentoplastica riduttiva di un mento con un basso livello di prognatismo è di 2.000,00 €. Invece, interventi di mentoplastica volti a ridurre menti estremamente grandi e sporgenti possono costare fino a 5.000,00 €.

Inoltre se il prognatismo è provocato da una crescita anomala dell'intera mandibola è necessario intervenire in collaborazione con odontoiatri esperti e l'operazione risulta decisamente invasiva e i costi aumentano notevolmente.

Mentoplastica riduttiva: come scegliere il medico

La scelta del chirurgo estetico che effettua la mentoplastica riduttiva deve essere fatta con attenzione in modo da essere certi di rivolgersi a un professionista affidabile, esperto e che rispetti gli standard igienico-sanitari previsti per legge.

Si sconsiglia di praticare il turismo sanitario in quanto è necessario che il medico visiti il paziente in maniera approfondita ed effettui un'anamnesi completa per determinare se sia idonea all’intervento. Infatti i soggetti affetti da disturbi ossei appartengono a una categoria a rischio: il monitoraggio della salute del paziente e lo studio della sua storia medico-clinica completa sono indispensabili per la buona riuscita di una mentoplastica riduttiva e per garantire la sicurezza del paziente.

Inoltre è possibile che il medico decida di sospendere l'assunzione di alcuni farmaci o di richiedere alcuni esami integrativi prima di programmare l'intervento chirurgico. Di conseguenza è bene rivolgersi a strutture affidabili e dall'ottima reputazione. La soluzione migliore consiste nel chiedere più consulti medici corredati da un preventivo dei costi: in questo modo sarà possibile valutare quale sia l'opzione migliore, tenendo conto anche dell'assistenza offerta per il decorso post operatorio.