Mentoplastica additiva: in cosa consiste?
La mentoplastica additiva è un intervento di chirurgia estetica, per la correzione della microgenia (mento sfuggente). In genere ricorrono a questo tipo di soluzione i pazienti che desiderano risolvere il problema estetico di un mento piccolo ed arretrato e non presentano malformazioni mandibolari importanti o malposizioni dentali, che richiederebbero un intervento di chirurgia maxillo facciale.
La mentoplastica additiva rappresenta un approccio meno invasivo rispetto agli interventi tradizionali, con un rischio minore di complicanze, tempi di recupero più rapidi e dolore postoperatorio nettamente inferiore. Può essere effettuata da sola, per correggere la prominenza del mento, oppure in associazione alla rinoplastica, per omogeneizzare le proporzioni in un quadro di profiloplastica completa.
L'intervento consiste nell'inserimento di una piccola protesi, generalmente in materiale siliconico, che viene posizionata davanti all'osso mandibolare. Gli effetti della mentoplastica additiva sono immediatamente apprezzabili, nonostante il gonfiore postoperatorio permanga per alcune settimane. I risultati dell'intervento sono definitivi.
Per i pazienti che mostrino delle perplessità circa l'aspetto finale, è possibile effettuare, a scopo dimostrativo, un riempimento dell'area mentoniera con filler di acido ialuronico, che ha un effetto reversibile.
Costi indicativi per una mentoplastica additiva
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Da |
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Mentoplastica additiva in regime di day hospital |
2.000,00 € |
4.000,00 € |
Mentoplastica additiva con filler (a seduta)
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300,00 € |
600,00 € |
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Mentoplastica additiva: quando farla?
La mentoplastica additiva trova indicazione nei casi in cui il paziente presenti un mento sfuggente a causa di un'anomalia congenita dello sviluppo della mandibola, in assenza di problematiche che richiedano un approccio maggiormente invasivo, come malformazioni gravi dell'osso mandibolare, tumori della mandibola o importanti malposizioni dentali.
Risulta comunque un'ottima soluzione coadiuvante per correggere esiti di interventi demolitivi pregressi, che abbiano comportato deformità del mento, o per ripristinare il profilo in caso di traumi facciali. Viene anche utilizzata come parte degli interventi di cambio di genere, soprattutto nella transizione da donna a uomo.
La mentoplastica additiva viene riservata per lo più a pazienti adulti ed è sconsigliata nel bambino, almeno fino al momento in cui i denti permanenti siano cresciuti e la mandibola sia giunta alla dimensione definitiva. Come tutti gli interventi chirurgici deve essere effettuata su individui in buone condizioni generali, che non presentino gravi patologie concomitanti.
Mentoplastica additiva: quali le tecniche?
Le tecniche operatorie utilizzate per la mentoplastica additiva sono fondamentalmente due.
La prima prevede un approccio esterno, tramite un'incisione di 2-3 cm a livello del solco che corre sotto il mento. Questo per minimizzare l'impatto della cicatrice, comunque molto sottile, che in questo modo risulta pressoché invisibile.
Attraverso questa incisione, una protesi di silicone viene posizionata sul davanti dell'osso mandibolare, per dare il giusto volume all'area del mento. Una volta allocato l'impianto si procede alla sutura, che consta di alcuni punti riassorbibili. Nel caso il chirurgo non ritenga adeguato il filo di sutura riassorbibile, a causa delle caratteristiche soggettive del paziente, userà un filo normale sottile, e i punti verranno tolti dopo una decina di giorni.
Questo tipo di intervento dura circa un'ora e richiede un'anestesia locale con sedazione. La protesi utilizzata sarà accuratamente valutata dal chirurgo e scelta al fine di ottimizzare l'effetto estetico sul singolo paziente, che potrà esprimere le proprie preferenze.
La seconda tecnica prevede il posizionamento della protesi attraverso un'incisione praticata a livello del fornice gengivale inferiore, all'interno della bocca, in corrispondenza del labbro inferiore. Una volta posta in sede la protesi, si procede alla sutura con filo riassorbibile. In questo caso non ci sarà alcuna cicatrice visibile.
Questa procedura dura un po' di più rispetto alla precedente, in quanto l'accesso gengivale risulta più complesso ed è necessaria una maggiore precisione, ma la durata non supera l'ora e mezza. Anche in questo caso l'anestesia sarà locale con sedazione.
In entrambe le evenienze, la procedura si svolgerà in regime di day hospital e il paziente potrà optare per un'anestesia generale. Chi si sottopone alla mentoplastica additiva dovrà essere preventivamente valutato, attraverso i normali esami preoperatori (Rx torace, elettrocardiogramma, esami del sangue, visita anestesiologica) e, almeno due settimane prima dell'intervento, dovrà sospendere l'uso di alcuni farmaci (sostanzialmente quelli contenenti acido acetilsalicilico o vitamina E).
Il postoperatorio, qualunque sia la tecnica utilizzata, è in genere solo lievemente fastidioso: il dolore dura qualche giorno e può essere facilmente controllato farmacologicamente. Non risulta, comunque, di grande entità. Se è stata utilizzata la tecnica con accesso gengivale, il dolore è più accentuato e duraturo e può rendere difficoltoso alimentarsi per qualche giorno. I punti non riassorbibili dovranno essere tolti dopo una decina di giorni.
I tempi di recupero sono, dunque, rapidissimi. Il gonfiore, all'inizio piuttosto evidente, tenderà a scomparire gradualmente nell'arco di alcune settimane. A due mesi dall'intervento il risultato sarà definitivo.
Rischi e complicanze di una mentoplastica additiva
Le complicanze della mentoplastica additiva sono poche e, per lo più, non gravi. La più frequente è l'insorgenza di un ematoma in sede di intervento. Generalmente si risolve in alcuni giorni e raramente richiede lo svuotamento chirurgico.
Come per tutti gli interventi chirurgici possono presentarsi fenomeni infettivi, soprattutto per l'approccio intraorale, comunque facilmente superabili con adeguata terapia antibiotica. In alcuni casi si può incorrere nella retrazione della capsula periprotesica, a causa di una reazione eccessiva dei tessuti del paziente.
Si verifica qualche mese dopo l'intervento, raramente a distanza di anni, e determina una sensazione di tensione dolorosa che può essere accompagnata da alterazione della conformazione del mento. E' trattabile e, nei casi più refrattari, può essere risolta con un intervento correttivo.
Rarissima è l'estrusione della protesi, cioè la sua fuoriuscita dalla sede di impianto. Quest'evenienza è di solito preceduta da fenomeni infiammatori importanti che consigliano la rimozione dell'impianto ben prima dell'estrusione spontanea. Complicanze non prevedibili sono, infine, la formazione di cicatrici ipertrofiche o cheloidi (trattabili con apposite pomate) e la perdita parziale di sensibilità del labbro inferiore, che in genere si risolve spontaneamente.
Mentoplastica additiva: quanto costa?
I costi della mentoplastica additiva sono variabili, da un minimo di 2.000,00 € ad un massimo di circa 4.000,00 €.
Naturalmente la spesa subisce variazioni a seconda dell'esperienza ed anzianità professionale del chirurgo, nonché della qualità e della disponibilità di attrezzature e di personale competente della struttura in cui avviene l'intervento.
Se si opta per il filler a base di acido ialuronico i costi si aggirano sui 300,00 € – 600,00 € a seduta e i risultati sono reversibili in circa 6-10 mesi.
Mentoplastica additiva: come scegliere il medico
Essendo la mentoplastica additiva un intervento chirurgico a tutti gli effetti, naturalmente necessita di tutte le attenzioni e gli accorgimenti adeguati per una perfetta riuscita.
Per questo è importantissima la scelta del medico più adatto ad eseguire l'intervento. In genere qualunque servizio viene preferito quando viene fornito al costo più vantaggioso. Nel caso in questione, invece, valgono criteri differenti.
Un consiglio è quello di consultare diversi chirurghi e chiedere a ciascuno una stima dei costi, per valutare adeguatamente il rapporto qualità/prezzo. Inoltre, in sede di colloquio sarà possibile farsi un'idea più chiara circa l'intervento e le caratteristiche umane del medico.
Per aiutarsi nella scelta, una buona idea è quella di consultare siti specializzati (ce ne sono molti in rete) contenenti le opinioni dei pazienti già sottoposti all'intervento, relative sia al professionista, che alla struttura di riferimento, che ai costi sostenuti.
Una volta deciso a chi affidarvi, buona regola è quella di consultare gli elenchi dell'Ordine dei Medici Chirurghi competente per territorio, al fine di assicurarsi che il professionista scelto sia effettivamente in possesso della laurea e della specializzazione chirurgica specifica.
Poiché il postoperatorio è fondamentale per la riuscita dell'intervento e per la tranquillità del paziente, è opportuno scegliere un chirurgo capace, rintracciabile e disponibile, anche a costo di pagare di più.
Risulta quindi sconsigliabile il turismo sanitario, sia per l'impossibilità di avere tutte le informazioni necessarie, sia per la distanza in caso di complicazioni o risultati eccepibili.