Cosa è l’acne?
L’acne è una malattia cronica della pelle che, come tutti sanno, affligge in particolare il viso. Manifestazioni cutanee di una certa gravità, però, possono interessare anche le spalle e il dorso. I segni clinici dell’acne sono evidente e ben riconoscibili:
- Punti neri in presenza di villi piliferi, in gergo tecnico conosciuti come comedoni.
- Presenza diffusa di brufoli infiammati (papule) e affetti da pus (pustole).
- Pelle unta, scientificamente nota come seborrea.
L’acne è un problema essenzialmente giovanile. Alta è l’incidenza tra gli adolescenti, sebbene possa insorgere ancora più precocemente. La presenza dell’acne causa spesso disagio, fino a rappresentare una vera e propria fonte di stress o, addirittura, patologie di origine psicologica.
L’acne rischia di impattare sulla quotidianità e sulle capacità relazionali, paradossalmente, anche dopo la guarigione: nei casi più gravi, l’acne produce esiti cicatriziali che, a meno di interventi di chirurgia estetica, rimangono per tutta la vita.
E’ dunque importante curare l’acne subito, in modo da evitare conseguenze a lungo termine e ridurre l’impatto che, dal punto di vista estetico, sociale e psicologico, genera sull’individuo. Il passaggio preliminare consiste nella comprensione delle cause. Esse possono essere numerose, per giunta concomitanti tra di loro.
L’acne, infatti, è definita come una patologia multifattoriale, per quanto l’incidenza dei singoli fattori varia da individuo a individuo.
- Fattore genetico. In genere, individui con almeno un genitore affetto da acne hanno una elevata probabilità di contrarre la malattia. La questione rimane ancora dibattuta in quanto non è stato ancora individuato il gene responsabile dell’acne. Si pensa, tutt’al più, che le manifestazioni cutanee scaturiscono dall’interazione tra più geni.
- Fattore ormonale. L’iperproduzione ormonale, e in particolare degli androgeni, causa l’iperattività delle ghiandole sebacee la quale a sua volta può scatenare la seborrea. Quest’ultima, infine, scatena la risposta infiammatoria tipica dell’acne. Analizzando il fattore ormonale, trova una spiegazione l’elevata insorgenza della malattia durante l’adolescenza, periodo in cui la produzione di androgeni raggiunge il picco.
- Fattore immunologico. Secondo alcuni recenti studi, la risposta infiammatoria, oltre all’iper-produzione di sebo, potrebbe essere scatenata anche dal rilascio dei mediatori dell’infiammazione, ovvero da un intervento diretto del sistema immunitario.
- Fattore infettivo. Le papule e le pustole contengono sempre una carica batterica importante. Alcuni studi, però, invertono causa ed effetto, elevando la presenza del batterio Propionibacterium Acnes a fattore scatenante più che a prodotto della malattia.
- Fattori legati allo stile di vita. Secondo l’immaginario collettivo, l’assunzione di cibi grassi e di alcolici, nonché il tabagismo sono causa di acne o la peggiorano. Se il legame tra dieta e acne sta trovando timidi riscontri negli studi, quello tra fumo di sigaretta e acne sta trovando risultati discordanti. In alcuni casi è stata rilevata persino una correlazione negativa.
Curare l'acne: prezzi indicativi dei principali rimedi |
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Da |
A |
Visita dermatologica |
50,00 € |
200,00 € |
Antibiotici per terapie di durata media |
20,00 € |
100,00 € |
Altri farmaci per terapia di durata media |
20,00 € |
200,00 € |
Acne: trattamenti e rimedi
L’acne non ha sempre e solo una causa. Per questo motivo, nel corso dei decenni sono state proposte terapie che tengono in considerazione ora uno ora un altro fattore. Dal momento che, spesso, queste terapie non possono essere sostenute in concomitanza, quale terapia prendere in considerazione per curare l’acne?
Il punto di partenza, ovviamente, è l’individuazione del fattore che, più di tutti gli altri, ha dato origine all’acne del singolo paziente. Ad ogni modo, ecco le terapie a disposizione.
- Terapia ormonale. Lo scopo è inibire la produzione degli androgeni attraverso una somministrazione di soluzioni estro-progestiniche. Per ovvi motivi, tale terapia è riservata solo ed esclusivamente alle donne. Meno androgeni vuol dire meno sebo, meno sebo vuol dire (in linea teorica) meno acne.
- Terapia antibiotica. Terapia efficace ma da scegliere solo se dalle evidenze di laboratorio emerge che il batterio P. Acnes ha un ruolo anche proliferativo. Gli antibiotici più utilizzati sono le tetracicline e i macrolidi.
- Terapia antiproliferativa. Questa terapia agisce non sugli ormoni bensì a un livello successivo, ovvero sulle ghiandole sebacee. In estrema sintesi, ne viene inibita l’iper-attività. Lo strumento è di natura topica e prevede l’applicazione di retinoidi quali la tretinoina, l’adapalene, la tazarotene. Quella antiproliferativa è la terapia d’elezione per gli individui di sesso maschile (ai quali è preclusa la soluzione ormonale).
- Terapia antinfiammatoria. Soluzione di tipo sperimentale, che ancora non ha conquistato un adeguato consenso presso la comunità scientifica. Essa consiste nell’assunzione di antinfiammatori non steroidei come l’ibuprofene. A primo acchito, ha dimostrato una certa utilità, ma solo come supporto alle terapie più consolidate.
Curare l’acne: quando i risultati?
Nella maggior parte dei casi, l’acne entra in remissione spontanea, in genere una volta superati i venticinque anni di età. Ciò accade soprattutto se l’acne ha una origine prettamente ormonale. Tuttavia, va sempre curata in quanto, anche nei casi di remissione spontanea, potrebbe causare delle antiestetiche cicatrici.
Curare l’acne non è facile. In primo luogo perché è una malattia cronica. Secondariamente perché, come già spiegato, è una patologia multifattoriale: si procede spesso per tentativi, provando magari più terapie, fino a quando non si individua la soluzione più adatta al singolo paziente.
Nella migliore delle ipotesi, comunque, sono necessari parecchi mesi. Nella peggiore delle ipotesi, alcuni anni. In ogni caso, se la terapia funziona, una riduzione delle manifestazioni cliniche può verificarsi anche dopo poche settimane.
Rimedi per l’acne: a cosa fare attenzione
L’unico vero elemento cui il paziente deve fare attenzione è il medico. Dal momento che l’acne è una materia complessa, che richiede una certa capacità interpretativa per essere risolta, dalle competenze dello specialista procedono le speranze di guarigione.
Per il resto, è sempre consigliato adottare uno stile di vita sano. Ciò significa non abusare di cibi ad alto indice glicemico e di latticini. Significa anche curare particolarmente l’igiene. Sia chiaro, la carenza da questo punto di vista non causa l’acne. Può, però, peggiorare le manifestazioni cliniche.
Curare l’acne: quale il prezzo?
I prezzi, per fortuna, non sono altissimi. Si tratta, dopotutto, di sostenere visite specialistiche e di acquistare i farmaci necessari. In genere, ce la si cava con cifre inferiori ai 300,00 €.
- Visita dal dermatologo: da 50,00 € a 200,00 €.
- Antibiotici per terapie di durata media: da 20,00 € a 100,00 €.
- Altri farmaci per terapia di durata media: da 20,00 € a 200,00 €.
Curare l’acne: come scegliere il medico
Come abbiamo già detto, la scelta del medico è cruciale. L’obiettivo dovrebbe essere quello di individuare un medico competente ed esperto, ma anche non esigente dal punto di vista economico. Come fare? Il passaparola è sempre un metodo valido, ma va integrato con l’esperienza diretta.
Dunque, contattate più medico, sostenete più consulti e fatevi fare un preventivo. Certo, è un metodo lungo e tedioso ma l’unico che consenta di individuare un medico di valore e allo stesso tempo poco costoso.
Ovviamente, accantonate l’idea del turismo medico. In alcune regioni d’Europa la sanità privata costa meno ma le garanzie di qualità scarseggiano. Inoltre, la cura dell’acne si estende su un orizzonte temporale ampio. Insomma, il gioco non vale assolutamente la candela.