Cross linking corneale: cos’è
Il cross linking corneale è un intervento chirurgico, molto delicato ma poco invasivo, il cui scopo è risolvere una patologia dell’occhio tra le più gravi: il cheratocono. Fa riferimento a una tecnica recente, che viene impiegata internazionalmente da circa una dozzina di anni, ma che sta progressivamente rimpiazzando gli interventi tradizionalmente adottati per il trattamento della malattia.
Nello specifico, il cross linking corneale consiste nell’applicazione di vitamina B2 sotto forma di gocce di riboflavina nella cornea privata del suo epitelio, seguita dall’esposizione della cornea stessa alla luce ultravioletta. Il meccanismo di funzionamento è il seguente: i raggi ultravioletti ossidano la vitamina, e questa rafforza la struttura del collagene della cornea. Il risultato è un rafforzamento dello stroma, che è funzionale all’interruzione dell’evoluzione patologica e, in alcuni casi, propedeutico a una riduzione della curvatura della cornea.
Ad oggi, il cross linking è di gran lungo preferito agli altri interventi finalizzati alla risoluzione del cheratocono, come la cheratoplastica (che è assai più invasiva).
Costo Cross Linking Corneale: prezzi di riferimento |
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Da |
A |
Cross linking corneale con rimozione di epitelio (per occhio) |
800,00 € |
1.800,00 € |
Cross linking corneale senza rimozione di epitelio (per occhio) |
600,00 € |
1.500,00 € |
Cross linking corneale: quando è indicato?
Come già anticipato nel paragrafo precedente, il cross linking corneale è indicato in presenza del cheratocono. Con questo termine si intende una patologia dell’occhio molto grave, capace sia di compromettere la funzione visiva che di creare disagio dal punto di vista estetico. A causa del cheratocono, infatti, la cornea si deforma e assume una forma puntuta. L’occhio, da sferico, diventa quasi piramidale.
I sintomi più frequenti del cheratocono sono costituiti da una visione confusa e distorta sia da vicino che da lontano, nonché dalla presenza contemporanea di miopia che di astigmatismo. Si registrano, inoltre, diplopia (ossia sdoppiamento), fotofobia (fastidio per le sorgenti luminose), lacrimazione alterata, mal di testa, percezione di abbagliamento ingiustificato e persistente.
Le cause del cheratocono non sono state ancora accertate all’unanimità. La comunità scientifica, o almeno la maggior parte di essa, sembra però concorde nel ricondurre l’etiologia a una disfunzione dell’ipofisi e della tiroidi. Possibile, ma non dimostrata, è la predisposizione ereditaria.
Il cross linking corneale, tuttavia, non può essere sostenuto da tutti i pazienti affetti da cheratocono. L’intervento, infatti, presuppone la presenza di alcune condizioni. Su tutte, lo spessore della cornea. Dal momento che l’operazione consiste, tra le altre cose, nella rimozione di uno strato della cornea (quella epiteliale), è fondamentale che essa abbia uno spessore adeguato.
Come funziona un cross linking corneale?
Come abbiamo già spiegato, il cross linking corneale è un intervento poco invasivo. Lo è a tal punto da essere definito “parachirurgico”, anziché semplicemente chirurgico. Durante l’operazione, infatti, se si esclude la rimozione dell’epitelio, l’oculista non entra in contatto diretto con la cornea.
Ad ogni modo, il cross linking corneale si sviluppa nelle seguenti fasi.
- Preparazione. L'oculista applica una anestesia topica sotto forma di collirio.
- Imbibizione. Viene rimosso completamente l’epitelio.
- Applicazione. Vengono impiegate le gocce di riboflavina, che appare come un collirio denso e freddo. Esso è ricco di vitamina B2.
- Irradiazione. Vengono trasmessi i raggi ultravioletti, il cui scopo è favorire l’ossidazione della vitamina.
Esiste comunque una variante del cross linking corneale, la quale viene definita “epi on”. Essa si caratterizza per l’assenza della imbibizione. In buona sostanza, non viene asportato l’epitelio. Il cross linking corneale “epi on” è molto meno efficace della variante originale, ma è compatibile con chi, oltre a soffrire d cheratocono, ha una cornea particolarmente sottile.
Ad ogni modo, il cross linking (normale) ha una durata che varia dai 3 ai 10 anni. La buona notizia, comunque, è che può essere ripetuto più volte. In questo modo, se l’operazione si configura come risolutiva, può diventare parte integrante di una terapia a lunghissimo termine, capace di offrire in perpetuo una condizione di relativo benessere visivo.
Rischi e complicanze di un cross linking corneale
Parte del successo del cross linking corneale e della sua imposizione quale trattamento di riferimento per il cheratocono si deve alle garanzie di sicurezza che è in grado di offrire. Il cross linking corneale, infatti, è una operazione parachirurgica molto sicura, i cui effetti collaterali si contano sulle dite di una mano e sono in ogni caso piuttosto rari.
Anzi, l’unico effetto collaterale di una certa importanza è costituito dalla possibilità di infezione, scatenabile dalla rimozione dell’epitelio. L’incidenza di un tale evento è comunque molto bassa, e per giunta risolvibile con un antibiotico.
Cross linking corneale: quale il prezzo?
Il cross linking corneale è un intervento predisposto anche dal Sistema Sanitario Nazionale, quindi potenzialmente gratuito. Tuttavia, è d’uopo la scelta di rivolgersi al privato, viste le lunghissime file di attese imposte dalla sanità pubblica. Quali sono i prezzi nelle strutture private? La buona notizia è la seguente: sono abbastanza accessibili. Ecco una panoramica esaustiva.
- Cross linking corneale con rimozione di epitelio (per occhio): da 800,00 € a 1.800,00 €.
- Cross linking corneale senza rimozione di epitelio (per occhio): da 600,00 € a 1.500,00 €.
Cross linking corneale: come scegliere l'oculista
Benché il cross linking corneale sia un intervento sicuro e poco invasivo, il suo buon esito dipende dal grado di competenza dell’oculista che opera il trattamento. Per tale motivo, quando possibile, è bene sceglierlo con cura. L’unico modo per farlo, oltre a sfruttare il passaparola, è sostenere più consulti medici presso più professionisti. Se poi puntate anche al risparmio, assieme al consulto chiedete un preventivo: sarà più facile individuare una soluzione dal prezzo contenuto.
Infine, un consiglio: diffidate dal turismo medico. E’ vero, altrove, specie nei paesi dell’Est Europa, i prezzi sono assai più bassi, ma solo in Italia viene sempre garantito uno standard qualitativo perlomeno sufficiente. E, in ogni caso, per qualche centinaia di euro di risparmio non vale proprio la pena espatriare.