Gigantomastia, come diminuire il seno femminile

 

come diminuire il seno

 

Avere un seno grande, quando il volume e il peso sono eccessivi, può rappresentare un problema sia a livello estetico che di salute. Come diminuire il seno quando si è in condizioni di ipertrofia mammaria?

 

 

gigantomastiaGigantomastia, cos’è?

 

La gigantomastia è conseguente ad uno smisurato sviluppo della ghiandola mammaria, per un esubero di estrogeni e progesterone. Molto spesso si tratta solo di eccesso adiposo, che si manifesta in maniera piuttosto simile, ma non rappresenta una patologia legata a deficit endocrini.

Benché non si pensi mai ai disagi arrecati da un seno abbondante, occorre considerare sia l’aspetto psicologico che di salute.

E’ un po’ come l’erba del vicino, sempre più verde: se nasciamo con il seno piccolo lo vorremmo grosso per essere più femminili e chi lo ha grande lo vuole diminuire. Detta così fa sorridere, ma ci sono cause ben più profonde di un desiderio estetico quando si decide di ridurre il seno.

Partendo dalle cose più semplici, come indossare una particolare tipologia di abbigliamento o trovare un reggiseno carino (si, perché è raro come vedere un seno grande senza reggiseno) se avete un seno enorme avete grandi difficoltà, certo non vale per tutte ma per molte non si scherza affatto.

Alcune di voi probabilmente si sentiranno a disagio per via dei commenti dei maschietti un po’ meno gentiluomini, altre magari provano vergogna perché non si sentono femminili o semplicemente non vedono nel loro corpo la giusta età anagrafica: un decolletè abbondante ricorda una donna più matura e questo non piace se hai vent’anni.

A prescindere dall’età e dalle motivazioni personali avere il seno troppo pesante, soprattutto se si ha una corporatura esile, compromette la postura e causa dolori alla schiena e alla cervicale. L’eccessiva massa inevitabilmente tende a cedere e nei casi più gravi lo sfregamento dei tessuti nella zona sottomammaria comporta infiammazioni ed ulcerazioni.

La sfera intima potrebbe essere compromessa se non ci si sente bene nel proprio corpo, a volte i capezzoli sembrano insensibili e il seno gonfio e dolorante, certo non un’ottima condizione per un rapporto sessuale.

E’ quindi necessaria una diagnosi tempestiva, una buona prevenzione e, laddove fosse necessario, l’intervento chirurgico.

 

Gigantomastia, quali le cause?

 

Il seno, essendo costituito da una componente ghiandolare sensibile agli ormoni, cresce proprio nell’età dello sviluppo tra gli 11 e i 14 anni (telarca) e durante la gravidanza.

La regolare attività endocrina e la buona condizione di salute fanno sì che nella donna ci siano determinate percentuali di progesterone ed estrogeni che, fatto salvo durante la dolce attesa per ovvie ragioni, mantiene stabile la grandezza delle seno.

Quando il livello di ormoni si alza eccessivamente ecco che la ghiandola mammaria ne risponde gonfiandosi. E’ quindi probabile che come a volte si tenta di far crescere il seno con la pillola anticoncezionale, proprio perchè aumenta gli ormoni, l’assunzione di altri farmaci o un’alimentazione non corretta potrebbero influenzare lo sviluppo.

Molto spesso si tratta di un fattore ereditario, probabilmente riconducibile ad un ereditario squilibrio ormonale e in tantissimi casi si tratta semplicemente di accumuli adiposi.

Nei soggetti obesi oltre il grasso accumulato dall’eccessivo consumo calorico, il sistema metabolico ed endocrino influiscono nella produzione ormonale, aumentando la probabilità ipertrofia mammaria.

 

Gigantomastia, quali i rimedi?

 

riduzione seno

Come ridurre il seno quindi se si tratta di gigantomastia diagnosticata e come se si tratta di semplice eccesso di tessuto?

Innanzitutto ricordiamo che le possibili cause sono due: ormonali e di peso.

Se l’entità dell’inestetismo è contenuta, parliamo quindi di cambiare alimentazione, fare attività fisica e valutare se le dimensioni si riducono con la diminuzione dell’apporto calorico. Osservando una vita sana certamente il vostro corpo cambierà e in alcuni casi potrebbe bastare a far diminuire il vostro seno.

Se la condizione non cambia o addirittura peggiora, rivolgetevi subito al ginecologo e al medico curante, perché possano indirizzarvi nella via giusta. Dovrete fare le analisi del sangue, controllare i livelli ormonali ed eseguire una mammografia, per escludere che la crescita sia dovuta ad altre patologie.

Certamente verrà studiata la migliore soluzione in base ai risultati degli esami e a seconda del caso potrebbe essere consigliata una terapia con farmaci che impattano a livello ormonale o sulla prolattina mentre in altri è consigliata l’operazione chirurgica.

L’intervento al seno indicato nel caso di iperplasia mammaria (seno ingrossato) è la mastoplastica riduttiva, da non confondere con l’operazione per le lassità di un seno cadente che è la mastopessi.

Proprio perché la mastoplastica riduttiva lascia cicatrici evidenti, vi verrà consigliata solo nei casi in cui altri rimedi sarebbero inutili e non potete più sopportare i disagi che vi arreca il peso. Con questa procedura il chirurgo plastico elimina gli esuberi ghiandolari ed adiposi, rimodella il seno sollevandolo ed eliminando la pelle in eccesso.

Tutte le donne che hanno vissuto la mastoplastica riduttiva prima e dopo non hanno dubbi: se tornassero indietro lo rifarebbero! Certamente il vantaggio di godere sin da subito della piacevole sensazione di leggerezza farà sopportare le due settimane di convalescenza e riposo che sarebbe meglio metteste in preventivo prima di programmare l’intervento.

Il costo della mastoplastica riduttiva si aggira intorno ai 5.000 euro e ovviamente il prezzo varia a seconda della clinica che vi ospita (considerate che si esegue in anestesia generale e il più delle volte è prevista la degenza pre e post operatoria). L’entità dell’intervento, ossia la quantità da ridurre, e la condizione fisica renderanno più o meno difficoltosa la procedura e anche questo inciderà nei preventivi per mastoplastica riduttiva che andrete a valutare.

C’è però una buona notizia per chi pensa di eseguire l’intervento: se la vostra condizione ha indicazione medica, è quindi documentata dal medico che la indica come problematica per la vostra salute fisica, la mastoplastica riduttiva è mutuabile.

Informatevi presso il vostro distretto sanitario su quali siano i criteri per cui sia previsto il rimborso nella vostra regione, quali sono le modalità di prenotazione e quali le cliniche private accreditate a cui potete rivolgervi. La legge nazionale prevede che il costo sia mutuabile se l’asporto equivale ad almeno 500gr ma richiedete sempre conferma e valutate più opzioni prima di scegliere.